Juventude, ciberativismo e religião: um estudo sobre a movimentação de jovens umbandistas e candomblecistas nas redes sociais

Abstract

Comprendere come i giovani del Terreiro stanno utilizzando i social network come strumento per valorizzare le tradizioni religiose di matrice africana e, allo stesso tempo, come mezzo di lotta contro il razzismo nelle sue molteplici forme è stata la principale motivazione della nostra ricerca. I social network sono diventati il nostro campo di ricerca, dove abbiamo iniziato a osservare, descrivere, interagire e analizzare i post pubblicati da tre gruppi di giovani appartenenti alle religioni afro-brasiliane come l'Umbanda e il Candomblé: Il Juventude del Terreiro dell’Espírito Santo (JT-ES), il Juventude del Terreiro della Rete Nazionale delle Religioni Afro-Brasiliana e Salute (JREANAFRO), e il Juventude Centro Nazionale delle Africanità e Resistenza Afro-brasiliana/Nord di Minas Gerais (JCENARAB/NM). I giovani sono sempre più connessi ai social network, che stanno diventando luoghi di comunicazione attiva, dove non siamo più solo spettatori ma interagiamo con i post attraverso commenti, mi piace e commenti. Possiamo dire che i social network sono diventati anche luoghi di lotta per i diritti negati a determinati gruppi che ancora subiscono gli effetti del colonialismo, in cui la società è stata strutturata sui pilastri del maschismo, del razzismo, della cancellazione delle culture, del silenziamento, delle impossibilità e delle esclusioni di neri, degli indigeni, delle donne e delle loro esperienze socioculturali. Per quanto riguarda la metodologia di ricerca, abbiamo optato per l'etnografia virtuale, prendendo come importante riferimento la tesi di Borges (2019), il quale sottolinea l'importanza del cyberattivismo nella lotta contro il razzismo/razzismo religioso. Con il campo di ricerca definito, abbiamo iniziato a osservare, interagire e analizzare le pubblicazioni fatte dai tre gruppi di giovani su Instagram, Facebook e WhatsApp. Come strumenti di approccio abbiamo utilizzato questionari, conversazioni via WhatsApp, scambi di messaggi attraverso il Direct su Instagram, osservazione sul campo e partecipazione a riunioni insieme al gruppo Juventude del Terreiro dell'Espiríto Santo. Un altro metodo utilizzato è stata la revisione bibliografica, cercando di comprendere meglio temi come concetti di gioventù, cyberattivismo, razzismo, intolleranza religiosa, i quali sono importanti per rispondere a interrogativi rilevanti della tesi. L'analisi dei documenti è stata anche un metodo utilizzato, con l'obiettivo di descrivere la storia di ciascuno dei gruppi coinvolti nella ricerca. Intendiamo comprendere, nell'ambito dei social network, come si sta manifestando il rapporto dei giovani con la propria religiosità, e come loro stanno utilizzando il cyberattivismo come un percorso plausibile per denunciare e combattere il razzismo religioso responsabile di varie forme di violenza subite dai praticanti delle religioni di matrice africana, come ad esempio la violenza verbale, la simbolica, la fisica e la psichica. A partire dalla raccolta dei dati, dall'osservazione sul campo, dall'interazione con i tre gruppi di giovani coinvolti nella ricerca e dall'analisi dei dati raccolti, abbiamo concluso che i social network sono stati ampiamente utilizzati come strumenti importanti nella lotta contro il razzismo e il razzismo religioso. Inoltre, questi spazi virtuali si sono dimostrati luoghi di dialogo e scambio di conoscenze, promuovendo la valorizzazione delle credenze religiose di matrice africana. Il cyberattivismo è emerso come un movimento cruciale per amplificare le voci dei giovani di terreiro, espandendo la loro azione dallo spazio fisico a quello virtuale. Tuttavia, è importante sottolineare che i social network sono stati anche utilizzati per rafforzare i discorsi di odio contro le Comunità Tradizionale di Terreiro, il che evidenzia la necessità urgente di movimenti che lottino per la consolidazione di politiche pubbliche. Queste politiche devono concentrarsi sulla lotta contro l'intolleranza religiosa e sulla difesa del diritto alla libertà di espressione e di credo, entrambi garantiti dalla Costituzione brasiliana.